Tradizioni da Riscoprire: gli “Oss di Mort”

Inutile girarci intorno: Halloween non ci piace. Non ci piacciono i ceri e le zucche intagliate, i travestimenti carnevaleschi e i simboli macabri. Non ci piacciono gli annessi e connessi di carattere commerciale, le lattine di birra in edizione limitata, le reclamé a tema, le feste mascherate in discoteca. L’importazione coatta di usi & costumi da oltreoceano rischia di far passare in secondo piano le consuetudini nostrane legate alle ricorrenze di Ognissanti e dei Morti. Tra le (buone) tradizioni gastronomiche da preservare c’è quella dei dolcetti tipici che si consumano in tutta Italia – con declinazioni diverse da regione a regione – nei giorni a ridosso tra ottobre e novembre. In Lombardia (e non solo) prendono il nome di Pan dei morti, Ossa di morto o, in dialetto meneghino, Oss di mort.

Si tratta di rustici biscottoni dalla forma oblunga a base di ingredienti poveri: farina, mandorle, pochissimo cacao (solo a dare il caratteristico colore), uvette e talvolta canditi, fichi secchi, pezzetti di cioccolato o pinoli. Hanno consistenza generalmente morbida e un forte aroma, donato da un mix di spezie in cui spicca soprattutto la cannella. Al palato possono ricordare, da lontano, il panforte toscano.

A Milano, in questo periodo dell’anno, gli Oss di mort sono diffusi abbastanza capillarmente. Si trovano in pasticceria e ancor più facilmente in panetteria, dove – tra l’altro – sono in genere migliori: innumerevoli le versioni sulla piazza, si può dire che non esista uno standard codificato. Personalmente apprezziamo molto quelli de Il Forno di viale Coni Zugna (foto d’apertura) così come quelli di Latte Chic in via Bazzini.

Prepararli a casa è operazione non troppo difficile. Una ricetta storicamente corretta che consente di ottenere risultati soddisfacenti è quella dell’antologico Vecchia Milano in Cucina di Otorina Perna Bozzi.

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