Gelaterie Grom

In Italia spesso le opinioni sono contraddittorie. Se una persona decide di investire i propri soldi in un sogno che poi riesce a realizzare, è uno snob, qualcuno da guardare con diffidenza. A meno che non sia di Arcore, un po’pelato e col passato da pianista sulle navi da crociera.  Allora diventa un tale eroe che le persone addirittura lo eleggono a capo del governo. E’andata diversamente ad una coppia di giovani torinesi, Federico Grom (36 anni) e Guido Martinetti (34 anni). Con un investimento di soli 30 mila euro, passione e una grande capacità manageriale, i fondatori della catena di Gelaterie Grom, sono riusciti a costruire un impero che conta 22 punti vendita nel nord Italia, fino ad arrivare allo sbarco all’estero, a New York, Parigi, Malibu e Tokyo.

Il segreto del loro successo risiede nella scelta (assolutamente in linea con i tempi) di puntare tutto sulla qualità e di crearsi un’immagine semplice, pulita, attenta all’ambiente e alla tradizione. Forse le persone che criticano Grom si stanno semplicemente mordendo le mani pensando di aver perso una ricca occasione.

Fondamentale la scelta delle materie prime, numerose delle quali tutelate da Presidi Slow Food: il pistacchio di Bronte (o siriano), la nocciola Tonda Gentile delle Langhe, la pesca di Leonforte, la fragolina di Ribera, il limone sfusato di Amalfi, l’acqua Lurisia per preparare i sorbetti. L’altra frutta alla base del gelato proviene direttamente dall’azienda agricola biologica Mura Mura di Costigliole d’Asti, acquistata dai due soci circa tre anni fa.

Attenzione non solo per le materie prime, ma anche per la lavorazione del gelato. Per garantirne la medesima qualità nei diversi punti vendita, tutti i prodotti Grom vengono miscelati nel laboratorio centrale di produzione a Torino. Da qui passano ai diversi negozi dove il gelato viene mantecato fresco ogni giorno, senza l’aggiunta di emulsionanti, per poi essere conservato in carapine (contenitori cilindrici col coperchio).

Ogni mese, ai 20 gusti classici (fra i quali spicca la deliziosa Crema di Grom con paste di meliga di Battifoglia), a seconda della stagione, se ne aggiungono di nuovi. A maggio è per esempio tempo di Yogurt, uvetta e mandorla.

Grazie a cinque punti vendita in città (nella foto quello di Via S.Margherita 16), i milanesi possono gustare un cono (di wafer o biscotto) o una coppetta biodegradabile firmata Grom in diversi quartieri. Data la fama e la cura per le lavorazioni si potrebbe pensare che i prezzi siano decisamente più alti di quelli delle altre gelaterie cittadine. Nulla di più falso, visto che si va dai due euro e cinquanta per una porzione piccola, fino ai tre euro e mezzo per una coppa o un cono grande.

Buon gelato, attenzione per la natura e la qualità degli ingredienti ci hanno conquistato. Saremo anche noi snob o vittime delle mode, però dobbiamo ammettere che questa catena ci piace e guardiamo con ammirazione ai suoi fondatori, giovani imprenditori che per una volta hanno saputo valorizzare e far conoscere nel mondo le ricchezze gastronomiche del territorio italiano. Ogni tanto qualcosa di buono capita anche in questo Paese.

Per gli indirizzi e gli orari delle Gelaterie Grom a Milano: grom.it

Foodometro™
In
: qualità qualità qualità
Out
: ogni tanto per prendere il gelato c’è la coda
Una delle migliori catene di gelaterie al Mondo. 8,5

17 risposte a “Gelaterie Grom

  1. “Per garantirne la medesima qualità nei diversi punti vendita, tutti i prodotti Grom vengono miscelati nel laboratorio centrale di produzione a Torino”

    Ho cliccato questo blog per curiosità partendo da un commento su Paperogiallo in cui “the Big Food”auspicava un cambiamento della rete e finalmente un po’ di stroncature.
    E poi mi trovo questo marchettone su una gelateria che lavora con basi preconfezionate?
    Ma va là, ma va là , ma va là…..

    • Dalle notizie raccolte, nonchè dal sito della gelateria Grom, siamo venuti a conoscenza del fatto che cita tra virgolette. Se fosse a conoscenza di fatti documentabili e certi che smentiscano quanto riportato, saremo lieti di correggerci.

      Una nota: non siamo pagati da nessuno, ma anzi ci dedichiamo al blog per pura passione nei pochi momenti liberi. Perchè mai dovremmo fare un marchettone?

      Come pensato, parlare bene di qualcuno che, come Grom, è visto male per puro pregiudizio, a tante persone non piace. La nostra onestà intelletuale ci richede, tuttavia, di non farci in alcun modo influenzare positivamente o negativamente verso i negozi, i prodotti e ristoranti che recensiamo. Questo per parlare nel modo più libero possibile e privi di alcun pregiudizio.

  2. Ma ci fate?
    E chi smentisce?
    Anzi, confermo, e proprio lì sta la magagna: Come si fa a considerare di qualità una gelateria che lavora su basi preconfezionate a Torino?
    Poi…sul marchettone…il più delle volte non si fa neanche per soldi.(purtroppo)

    • Schigi, mi chiedo se è lei che ci è o ci fa…

      1.Perchè dovremmo stroncare un posto che ci piace?
      2.Se le basi preconfezionate sono di altissima qualità qual’è il problema?
      3.Sulle marchette o meno: legga anche il resto del blog (se le va) e si faccia un’idea.

      Saluti

      • Basi preconfezionate di altissima qualità?
        Forse è meglio che facciate due chiacchiere con un vero gelatiere artigiano, in modo da schiarirvi un po’ le idee.
        Questa difesa ad oltranza ed immotivata senza nessuna base di conoscenza non fa aumentare il senso di marchetta.

      • Schigi, a noi il gelato di Grom ci piace e punto… Lo può concepire come cosa possibile? E ci piace come semplici “gustatori” senza aver mai parlato con gelataio alcuno. Forse non ne capiremo molto e avremo le idee confuse, come dice lei, però questo è il nostro genuino giudizio.

        Poi se ha notato il nostro è un blog su Milano e se conosce un minimo la città saprà che qui il 90% delle gelaterie sono a dir poco scadenti. Grom è una delle poche che si salva… ne converrà con me!

        Poi, certo, c’è anche di meglio e prossimamente ne parleremo.

  3. Ah..un altra piccola cosina.
    Uno dei due soci non si chiama come il poeta futurista , ma come il gentleman enogastronomo e produttore di Barolo (che tra l’altro è suo padre)

  4. Ora va di moda sparlare di Grom e chi ne parla bene viene attaccato.

    Questo modo di fare è semplicemente ridicolo… soprattutto quando fino all’altroieri erano solo complimenti!

    Maurizio Pelli

    • E’ ancora più ridicolo affrontare l’argomento solo come tifosi.
      Ed è lei che lo sta facendo.
      Io ho sempre detto queste cose su Grom, e non faccio che ribadirle.
      E non per partito preso, ma perchè ho assaggiato forse più di lei altre cose e mi sono informato di più.
      E’ sempre un ottimo metodo, glielo consiglio.
      Poi…c’è chi pensa che il galbanino sia il migliore dei formaggi e vive felice.
      C’é quasi da invidiarlo.

      • Dalle sue parole livorose e saccenti mi sembra che sia lei ad affrontare l’argomento come un tifoso.

        C’è chi pensa di avere sempre la verità in tasca. Io non lo invidio per nulla.

  5. il problema sta forse nella premessa: la differenza tra gelato artigianale e gelato industriale.
    Grom non si può confondere con una gelateria artigianale, anche se può apparire come tale, sarebbe da catalogare come gelateria industriale. una gelateria industriale che fa un gelato superiore a molte gelaterie artigianali.
    perchè artigianale non vuol dire a tutti i costi “migliore” ed industriale non è sinonimo di “scadente”.

    personalmente il gelato migliore a milano io l’ho trovato da Capitano Rosso, MiSciolgo e Il Massimo del Gelato.

    • A guardare solo il “risultato finale” a noi Grom continua a piacere assai!

      I nomi che ci segnali non li conosciamo (se non di fama). Con i primi caldi ci industrieremo per provarli tutti.

  6. Sono un gelataio artigiano di 37 anni. Vi posso assicurare che il fenomeno Grom è una gigantesca operazione commerciale, ma col gelato artigianale, le uova fresche, il latte di giornata e cose varie… non ha niente a che fare! Come può essere fresca una miscela prodotta a Torino e “mantecata” a Tokio magari 10 giorni dopo? Una società per azioni che nel 2009 ha fatturato 16 milioni di euro cosa ha di artigianale? Tutto questo carrozzone mi ricorda vagamente un tizio che negli anni 60 ha rilevato un fast food negli Stati Uniti dai fratelli……. McDonalds.

    • Gentile lettore, dove avremmo utilizzato nel nostro articolo il termine “artigianale”? Un’impresa commerciale che fa profitto è sempre e comunque disprezzabile?

      • Voi non l’avrete usato, ma loro sicuramente lo lasciano intendere con lo slogan “Il gelato come una volta”. Io non critico l’operazione, hanno creato dal nulla una fantastica realtà… io critico il sistema di propaganda che rasenta il ridicolo: secondo loro la frutta utilizzata viene coltivata nell’azienda agricola “Mura Mura” che so essere di 100 ettari (ovvero 1km x 100 mt), come sia possibile che in un appezzamento così piccolo si riesca a far crescere merce che soddisfi la produzione per 50 negozi rimane un mistero…. Sono abili venditori…… di fumo!

  7. Chi non conosce il gelato prodotto dalla/e gelaterie Grom dimostra prima di tutto che di gelato non ha nessuna cognizione e competenza. Le confutazioni effettuate, certamente non a favore del prodotto Grom, trasudano di invidia ed un certo fastidio per chi riesce e fa le cose fatte per bene.
    Credo che non abbia neppure idea di quanta frutta produca un albero.
    Il voler controllare a monte la produzione del proprio prodotto può senz’altro essere un antidoto alla contraffazione “industriale” di cui molti marchi affermati fanno ricorso per ovvie esigenze commerciali di richiesta. Ma se togliamo la buona fede e la fede stessa nell’amare una propria creatura che poi é la base per fare eccellenza e qualità, allora non vale nemmeno la pena di stare qui a discutere.
    Quando di fanno delle critiche esse devono poggiare su analisi serie e certificabili da altri. Allo stato attuale delle cose gli unici che possono certificare la serietà e la qualità del prodotto creato sono solo i fondatori della Grom di cui oltre il danaro ci mettono la faccia…tutto il resto sono solo ciaccole che non portano a nulla se non ad infondere pessimismo e cialtronaggine che é tanto di moda di questi tempi nerllo stivaletto nazionale. Io credo che quelli di Grom (non di Grok!) vadano incoraggiati e premiati con la fedeltà al consumo del loro prodotto, veramente ottimo sotto tutti i canoni ed i profili etici.
    Ben vengano costoro. Sono queste persone che fanno grande questo piccolo paese, piccolo non per estensione o per ingenerosità ma per piccolezza di vedute ed ignoranza.

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